martedì 12 marzo 2019

Dipingere all'aria aperta

Vi avevo già parlato QUI della pittura en plein air e di come io mi sia realizzata una "pochade box" apposta per poter dipingere in qualsiasi posto. Quello che invece probabilmente non sapete è che solo quest'anno mi sono decisa a cominciare, e precisamente il 21 febbraio (il primo quadro a sinistra)




Da allora sono riuscita ad andare 6 volte incluso oggi, poche è vero, perché tra impegni e tempo avverso non ho potuto più di così, ma ogni volta realizzo una tela, che per inciso ha le dimensioni perfette per essere trasportata all'interno della mia valigia!




Questo è uno dei miei lavori preferiti ed anche il più complesso realizzato fino ad ora perché vi sono moltissimi elementi che hanno richiesto particolare attenzione per quanto la pittura sia di stampo impressionista.
Ovviamente ogni quadro va fatto nel minor tempo possibile, la luce cambia continuamente e questa è una zona molto ventosa, quando Eolo decide di colpire la cervicale è vicina, e non è il solo problema...




Qui potete vedere in che posizione mi può capitare di lavorare, non è affatto comoda! Questa e quelle che seguono sono foto di oggi, c'era davvero molto vento e nonostante il sole la temperatura non era delle migliori, insomma ho dovuto sbrigarmi perché oltre alla difficoltà fisica, il colore si asciugava sulla tavolozza!




 Momenti in cui si perde tempo per fare qualche scatto decente...il vento non aiuta nemmeno in questo, anzi, una confusione di capelli in 9 scatti su 10



Ma alla fine c'è la soddisfazione...
Dipingere all'aria aperta è un'esperienza magnifica che ogni pittore dovrebbe fare.
Ammiro molto coloro che riescono a dipingere paesaggi perfetti impiegando ore ed ore in laboratorio riproducendo ogni minimo dettaglio, le loro opere sono stupende, ma dipingere fuori ti da un'energia che non potrai mai trovare chiuso tra quattro mura.
Arrivare in un posto senza alcuna idea in testa, scegliere il punto in cui posizionarsi, schizzare il disegno e iniziare a dipingere finché non ho posato l'ultimo tocco di colore, è impagabile.

Chiunque vorrà acquistare un mio quadro avrà la possibilità di vedere uno scatto del lavoro appena finito sul posto che rappresenta, le pubblico sul mio profilo instagram labohemien_paintings inoltre riceverà un certificato di unicità che racconta il lavoro che c'è dietro ognuno di questi quadri.

martedì 15 gennaio 2019

Vademecum dei mercatini


Troppo spesso capita nei gruppi di leggere post di creativi scoraggiati per le poche vendite nei mercatini "Eppure non mi sembra di fare cose brutte" o "La mia esposizione era carina", ma le foto raccontano una storia diversa 😥 creazioni già viste e riviste, o esposizioni abbozzate all'ultimo momento, sono solo le problematiche più lampanti, di cui alcuni si rendono conto da soli dopo 4 o 5 mercatini, ma c'è molto altro da sapere!
 
La prima cosa da avere chiara prima di fare un mercatino è che *Io sono quello che creo* e questa frase deve diventare il tuo nuovo mantra!
Se qualcuno mi avesse detto questa cosa 10 anni fa, starei ancora facendo folletti, non avrei mai mollato e adesso forse sarei una modellatrice bravissima, invece la scarsissima vendita (farcita da un ambiente creativo spesso ostile), mi hanno fatto mollare più volte, cambiando spesso il mio percorso creativo, percorso che comunque è in costante evoluzione, anche se ho trovato "la mia identità creativa", in questo post sul mio Farfabanco puoi vedere com'è adesso il mio mondo.
Ora so che noi siamo quello che creiamo e che quello che creiamo ci rappresenta, e se per te è importante fare mercatini o fiere perché ti piace il contatto diretto con i clienti, non devi preoccuparti di quello che succede online: liti ed invidie tra creativi, fan che non ti calcolano perché se non paghi facebook ti rende invisibile, gruppi in cui le tue creazioni passano del tutto inosservate (perché non adatte a quel gruppo o perché facebook ti rende invisibile anche li), instagram che ha le sue regole e gli hashtag che non comprendi ecc ecc. Queste sono cose che ci avvelenano, ci fanno perdere tantissimo tempo inutilmente, tu devi ignorarle! Non conta il web, importa solo il tuo rapporto diretto con la clientela.
 
Cosa voglio dire con "tu sei quello che crei"?
Che se vendi fatine e folletti e ti vesti come un darkettone metallaro, potresti non attirare nessuno al tuo banco, quindi come suggerisce la logica, creazioni dark abbigliamento dark, creazioni fiabesche abbigliamento celtico, non un abbigliamento "regolare" tipo maglia e jeans, ma un abbigliamento in sintonia con quello che si sta vendendo, sii quello che crei e attirerai la tua "nicchia" cioè le persone come te, che possono essere davvero interessate ad acquistare quello che fai.
Ricorda però, senza esagerare, senza eccessi, sii te stesso non la tua caricatura!
 
Facciamo un passo indietro, parliamo un attimo delle tue creazioni, ti rappresentano davvero?
Pensaci bene...
Fai davvero davvero quello che sei o stai creando qualcosa che credi vada di moda, che tutti intorno a te vendono e tu invece (stranamente) no? Se è così sappi che non lo stai vendendo perché non sei tu, e questo, anche se non lo hai scritto in fronte, trapela! Quindi se segui le mode, ecco spiegato perché non vendi. Inizia a creare quello che ti rappresenta veramente e ciò che hai creato fin'ora regalalo, oppure puoi "smaltirlo" con le buste a sorpresa, sarà molto più divertente creare ed avrai molte più soddisfazioni. Non pensare di aver sprecato tempo e materiale: quello che hai fatto fin'ora ti è servito per imparare.
 
Il tuo banco, l'intera esposizione, non solo devono essere in sintonia con quello che fai, devono anche essere studiati con intelligenza, le esposizioni a gradini, con scaffali o comunque con elementi che si estendono verso l'alto sono importantissime, i potenziali clienti vedono e notano il tuo banco anche se si stanno guardando distrattamente intorno, questo non costringe le persone a doversi avvicinare troppo  (se sono lontane) o a chinarsi (se sono vicine, si sentono "esposti", se si chinano sembrano troppo interessati e quindi hanno paura di essere "aggrediti dal venditore", se si chinano a guardare da vicino non disturbarli, saranno loro a chiedere) per provare interesse per quello che fai, vedono già a distanza se il prodotto può essere di loro gusto e se lo è 90 su 100 vi sorrideranno e si avvicineranno a guardare meglio! In questa board di Pinterest potete trovare tantissimi spunti interessanti.
Sarah e Alissa (rispettivamente Admin e Mod. nel mio gruppo Facebook "Il Creativo Zen" che di zen ha solo il nome) in una conversazione su questo argomento mi hanno dato un feed opposto, cioé le loro creazioni che sono prettamente dark ed esoteriche si vendono meglio se buttate a caso sul tavolo 😂 ovviamente le regole non valgono per tutti alla stessa maniera, esistono le eccezioni, nel loro caso penso dipenda dalla cultura e dallo spirito della loro nicchia, persone che magari si sentono a disagio davanti un'esposizione troppo curata, la sentono meno artigianale, persone che di certo non si fanno problemi ad avvicinarsi ad un banco con la paranoia "se mi avvicino ora mi attacca un pippone per vendermi qualcosa!" piuttosto ti mandano a quel paese senza troppi complimenti!
 
A proposito del pippone...è vero esiste gente capace di vendere cristalli e incensi a una vecchina di 90 anni che non sa manco che caspiterina siano (vi giuro che è successo davanti ai miei occhi!) ma in linea di massima noi non siamo così, la differenza tra artigiano e commerciante è che il primo generalmente non sa vendere mentre il secondo generalmente non sa creare (anche qui esistono le eccezioni ovviamente!) quindi non dobbiamo forzare discorsi e spiegoni su quello che vendiamo per convincere la gente a comprare, non dobbiamo sorridere sempre a tutti, non dobbiamo salutare tutti facendoli sentire braccati come quando si entra in certi negozi in cui la commessa ti perseguita, trova un modo che ti sia naturale, io per esempio sorrido a chi mi sorride, e saluto con un cenno del capo (fa tanto monaco zen che fa una benedizione 😄) quando vanno via senza aver comprato, parlo solo a chi chiede e spiego materiali, tipo di lavorazione, scopo finale dell'oggettose non è evidente solo degli oggetti a cui sono interessati, senza essere troppo invadente lasciandoli poi liberi di continuare ad osservare in santa pace e tornando alle mie cose!
Cosa? Presto detto…
 
Mai, MAI, M.A.I. stare seduti a non fare niente, inconsciamente crederanno che sei seduto perché nessuno sta comprando, se nessuno compra allora il tuo prodotto non è interessante, e se non è interessante perché perdere tempo a guardare la tua esposizione?
Devi sempre fare qualcosa, costantemente!
Decidi cosa ti si addice di più o alterna le cose:
  1. Un classico, se hai amici che possono venire a trovarti è un ottimo modo per creare movimento e quindi interesse davanti la tua esposizione. 
  2. Anche se non stai vendendo nulla, comportati come se avessi appena venduto diverse cose. Come? Sistemando costantemente il banco! Aggiungi collane laddove vi sono dei vuoti, risistema gli orecchini, sposta i pezzi sul banco come a voler coprire dei buchi. Inconsciamente penseranno che stai sistemando il banco perché stai vendendo, quindi le tue creazioni sono sicuramente interessanti e quindi si avvicineranno a curiosare!
  3. La mia preferita anche se non sempre attuabile: CREA. Un tavolino accanto all'esposizione possibilmente ad un livello rialzato (ricordate la storia del chinarsi?) su cui creare, questa opzione si addice in particolar modo a chi crea lavori particolari ma che non necessita di ambienti troppo puliti e che usa materiali che non richiedano lunghi tempi di essiccazione (la resina ad esempio).
Queste cose attirano l'attenzione e ti faranno vendere, se ti limiterai a stare dietro il tuo banco senza fare nulla (ancor peggio se si sta seduti a guardare il cellulare!) venderai poco o niente.

Ultimo consiglio, ma non meno importante, anzi! Non fare mai commenti sui clienti o su chi è andato via senza comprare, non fare "smorfie", loro non ti sentiranno e non ti vedranno, ma potrebbe sentirti o vederti un altro potenziale cliente e puoi star certo che non si avvicinerà mai al tuo banco e potrebbe raccontare quello che ha visto o sentito a tutti quelli che conosce!
Devi sempre metterti nei panni del potenziale cliente, tu se vai in un mercatino compri tutto quello che ti piace? Non credo proprio! E ci sono persone, spesso quelle da cui meno te lo aspetti, che poi torneranno ad acquistare in un secondo momento, perché magari vogliono prima girarsi tutta la fiera e poi valutare quanto vogliono o possono spendere, faranno gli acquisti secondo il loro metodo di valutazione, potrebbero trovare qualcosa che piace di più della tua creazione, potrebbero dimenticarsi e tornare il giorno dopo, o scriverti sulla pagina se hanno preso il bigliettino da visita...tu nel dubbio le persone più interessate che ti fanno complimenti invitale a prenderne uno, magari le sentirai presto!
 
Sperando che questo vademecum ti sia stato utile, ti faccio un grosso in bocca al lupo per i tuoi prossimi mercatini, inizia a lustrare gli espositori che la primavera arriva presto


lunedì 26 novembre 2018

En plein air: quando dipingere è una necessità.

Negli ultimi 12 anni ho realizzato solo 3 quadri, nessuno di questi era un paesaggio, anzi a dirla tutta non avevo mai creato paesaggi in vita mia fatta eccezione per dei gioielli, dei mini dipinti di 3x4 cm, il micro formato ti permette di non dar peso ai dettagli, non devi cogliere le ombreggiature di una roccia, non devi necessariamente differenziare la distanza dei monti, puoi permetterti che tutto sia un po' più piatto.


Se invece vuoi realizzare un paesaggio su una superficie più grande, per esempio un 15x18 come le due pagine del mio taccuino, devi dare profondità, devi copiare le ombre, devi capirle, devi comprendere come la luce colpisce le cose e di conseguenza in che modo le fa apparire tridimensionali. Insomma sto affrontando tutti i miei limiti in pittura! Amo dipingere e paradossalmente mi viene molto bene su superfici estremamente piccole o molto grandi (come le pareti di casa…) ma in formati "normali" deve essere tutto non realistico, ma credibile, anche se la tua pittura è impressionista deve essere chiaro che cosa hai rappresentato, o almeno questo è quello che cerco io nel mio lavoro.
 
 

 Insomma davvero non è semplice, ma è una bella sfida e da qui ad un anno spero di dipingere bei paesaggi che possano piacere al punto da essere acquistati, nel frattempo mi alleno sul mio taccuino perché ho paura di sprecare tele in lavori che non soddisfano neanche me, e siccome il modo migliore per imparare a dipingere la natura è osservarla e dipingerla dal vero, ogni volta che posso vado al mare e dipingo quello che vedo.
Ho iniziato il taccuino con dei semplici (e tristissimi) schizzi con il carboncino, nel frattempo ho creato quello che mi serviva per poter dipingere en plein air, una cosa che desideravo da anni: una pochade box.
Pochade deriva dal termine "pocher" che significa dipingere con pochi tratti, quindi la pochade box non è altro che una valigetta per pittori che vogliono dipingere all'aria aperta, per poter cogliere il paesaggio dal vivo occorre necessariamente ridurre al minimo i tratti di pittura in quanto la luce cambia continuamente e basta che il sole inizi a tramontare o che una nuvola si sposti per rendere vano il lavoro fatto fino a quel momento!
 
 
Ovviamente pur potendo comprare una pochade già fatta ho preferito realizzarmela da sola! Ho preso una scatola dei vini che avevo utilizzato al Cartoomics come espositore, ho inserito all'interno degli scomparti per i colori, ho realizzato tasche e dei porta pennelli, ho incollato un mini cavalletto che può essere usato con la box completamente aperta e chiusa a 45°, ho anche inserito una serie di meccanismi per bloccare l'apertura come preferisco, ho messo manico, chiusure e gli agganci per la tracolla (posso dipingere anche tenendola a tracolla!), infine ho carteggiato con la levigatrice la facciata dell'apertura per dipingervi sopra la Notte Stellata di Van Gogh.
 

Un lavoro davvero lungo, studiato nei dettagli e piuttosto impegnativo, ma sono davvero felice del risultato! Ci tengo a precisare che non ho usato tecniche particolari per realizzare il dipinto, ho semplicemente copiato il disegno e poi ho dipinto, senza reticolato ne altro tipo di riferimenti.
Adesso vi lascio al video che ho caricato su YouTube in cui potrete vedere l'interno della valigetta.


E' fatta su misura per me, trovo sia utile anche l'uso di una lavagna con i gessetti perché anche se la scena così come la vediamo ci piace, poi su uno spazio rettangolare di disegno/pittura potrebbe non essere altrettanto interessante, fare uno schizzo veloce sulla lavagna può essere utile per capire se il dipinto terminato potrebbe piacerci o meno! Ovviamente tela (o tavola) e taccuino non devono mai mancare, l'acqua con un vasetto sono indispensabili per diluire i colori, cercherò una bella bottiglia da utilizzare solo per questo scopo, siate sempre muniti sia di acrilici che di acquerelli perché se il posto è ventoso e nuvoloso vi conviene dipingere con acquerelli per poter con pochi tocchi cambiare le luci nel dipinto senza rovinarlo, io comunque sto usando colori di scarsa qualità perché sto imparando, per il futuro conto di acquistare prodotti della Maimeri o altra marca blasonata.